Kant


KANT


    


le sue opere sono:           

- critica ragion pura  

- critica ragion pratica 

- critica ragion giudizio 

la critica della ragion pura pone la domanda che cosa posso sapere? 

la conoscenza secondo lui si basa su due giudizi universali che possono essere di due tipi: 

analitici e sintetici 

giudizi analitici —> non si basano su l’esperienza 

giudizi sintetici —> si basano sull’esperienza 

ma kant dice che non ci si può basare solamente su questi due giudizi poiché non sono universali per questo introduce i giudizi sintetici a priori che si formano sull’esperienza ma sono universali. 

Kant ha un pensiero simile a quello della rivoluzione copernicana, infatti che è l’oggetto a ruotare intorno al soggetto, e non viceversa. In pratica le leggi che regolano questi giudizi si trovano nel soggetto, cioè nella nostra mente, che segue le leggi dell’intelletto. Queste conoscenze che sono a priori, presenti prima dell’esperienza, sono chiamate trascendentali da Kant e appartengono all’intelletto.

L’estetica trascendentale di Kant esplora la natura della nostra conoscenza e della percezione sensoriale. Kant distingue due tipi di conoscenza: 

conoscenza scura —> quella legata ai sensi 

conoscenza chiara —> quella legata all’intelletto 

Nella conoscenza oscura gli oggetti ci sono dati attraverso le sensazioni, mentre nella conoscenza chiara gli oggetti sono pensati dall’intelletto. 

Quindi cerca di comprendere come percepiamo il mondo esterno e la sensibilità umana

l’analitica trascendentale di Kant studia la logica e la mente. Kant distingue due tipi di logica: quella generale e quella trascendentale. 

Nella logica trascendentale, Kant separa i concetti in due categorie: puri ed empirici. 

I concetti empirici sono quelli che derivano dall’esperienza e contengono elementi sensoriali, mentre quelli puri sono quelli che non dipendono dai sensi come le idee di spazio e tempo 

Il suo obiettivo è quello di capire come la mente crea questi concetti e come essi ci aiutano a comprendere il mondo. 

Deduzione trascendentale 

Nella forma del pensiero puro, Kant identifica 12 categorie. Esse sono delle condizioni necessarie affinché qualcosa possa essere pensato e compreso. Queste 12 categorie sono: 

1. Quantità: unità, pluralità, totalità 

2. Qualità: realtà, negazione, limitazione

3. Relazione: inerenza e sussistenza, casualità e dipendenza, reciprocità 

4. Modalità: possibilità, esistenza, necessità 

Queste categorie secondo kant sono universali e necessarie. 

Appercezione trascendentale

È l’idea che il pensiero “io penso” accompagna tutte le nostre esperienze e che ci aiuta ad unire tutte le nostre esperienze in un unica visione del mondo, permettendoci ci capire tutto ciò che viviamo. 

Fenomeno VS Noumeno 

Il fenomeno è ciò che possiamo percepire attraverso i nostri sensi e comprendere con la nostra mente, quindi è la realtà come ci appare influenzata dai nostri sensi, mentre il noumeno è ciò che sta al di là delle nostre percezioni e comprensione. E la realtà in sé, indipendentemente dalla nostra esperienza o interpretazione. Kant afferma che possiamo conoscere i fenomeni ma non potremmo mai conoscere i noumeni. 

Dialettica trascendentale 

Riguarda il modo in cui la nostra mente umana tende ad andare oltre ciò che possiamo sperimentare direttamente cosa che ci può portare a contraddizioni o illusioni, infatti a volta la nostra ragione cerca di rispondere a domande metafisiche che vanno oltre a ciò che possiamo conoscere. Per questo motivo la dialettica trascendentale si occupa di come affrontare questi problemi riconoscendo i limiti della nostra comprensione e stabilendo dei confini. 

Le idee della ragione 

Secondo Kant la ragione produce tre idee fondamentali: 

l’idea dell’anima —>  Kant considera l’anima un concetto che usiamo per dare un senso ai nostri pensieri ed emozioni e non è un oggetto di conoscenza certa.

l’idea dell’ mondo —> secondo Kant non possiamo sapere com’è il mondo in sé, ma possiamo solo conoscere il mondo come appare a noi. 

l’idea di Dio —> secondo Kant Dio è un concetto utile per dare un significato alla vita ma la sua esistenza rimane un dubbio in quanto non può essere provata attraverso la ragion pura o la scienza.

Critica della ragion pratica 

studia i principi che guidano le azioni umane.

Uno dei concetti su cui si basa la critica è quello dell’imperativo categorico, ovvero un principio morale universale che comanda di agire secondo il dovere morale. Kant sostiene che la moralità deve derivare da principi razionali e universali. 

Imperativo categorico

Kant propone delle leggi morali, che definisce principi pratici. 

Queste leggi vengono divise in due gruppi: 

- Le massime: che sono soggettive 

- gli imperativi: che sono dei comandi e sono principi pratici oggettivi 

Gli imperativi a loro volta sono suddivisi in: 

- imperativi ipotetici: comandi che valgono solo se vuoi raggiungere un certo obbiettivo ed se vuoi essere sano, devi fare esercizio 

- imperativo categorico: dovresti agire solo in base a principi che vorresti diventassero universali

Questo concetto si basa sulla nostra capacità di distinguere il bene e il male e quindi la sua esistenza implica che siamo liberi di scegliere come agire. 

Critica del giudizio 

esplora il nostro modo di pensare e apprezzare ilo non avremmo una legge a cui fare riferimento ma si tratta di un processo di riflessione

giudizio estetico 

Kant sostiene che la bellezza deve venire apprezzata per se stessa e non perché mi serve o perché mi porta un vantaggio.

per kant un oggetto per essere bello deve piacere a tutti 

giudizi estetici puri —> il sentimento del bello è il prodotto del libero gioco tra immaginario e intelletto che scaturiscono i giudizi estetici puri 

sentimenti del piacevole sorge in noi quando la visione di un oggetto ci solletica i sensi e da esso scaturiscono solo giudizi estetici empirici i quali coinvolgono i sensi 

il bello e ciò che manifesta una finalità senza scopo:

le opere d’arte sembrano avere uno scopo ma in realtà non ne hanno uno concreto 

il bello e ciò che senza concetto è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario bellezza infatti produce in noi un sentimento di piacere di cui non possiamo fare a meno 

il sublime—> un miscuglio di piacere e dolore e l’esperienza di qualcosa di grandioso che supera la nostra capacità di comprendere 

2 tipologie: 

sublime matematico: scaturisce dal vedere fenomeni della natura che ci colpiscono per la smisurata grandezza 

sublime dinamico: scaturisce dalla contemplazione di fenomeni della natura che ci colpiscono per la smisurata grandezza  




 


  

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