GIORDANO BRUNO 






Filippo Bruno nasce a Nola, una piccola città vicino Napoli, nel 1548 da una nobile famiglia campana. Sin da ragazzo dimostra una propensione allo studio e un’acutissima intelligenza. Intorno ai 15 anni, pare soprattutto per proseguire i suoi amati studi filosofici più che per un vero e sincero interesse per la teologia, frequenta il chiostro dell’ordine dei domenicani a Napoli. Prendendo i voti, decide di mutare il suo nome in Giordano e diventa un grande 
esperto nell’arte mnemonica




  • L’universo è infinito. Se Dio è la causa dell’universo, e Dio è infinito, l’universo non può che essere infinito. Se l’universo è infinito, non ha senso parlare di sopra e sotto, destra e sinistra, centro e periferia, e innumerevoli sono i pianeti abitati.
  • Se Dio è infinito, non ha limiti. Dio è il principio razionale insito nelle cose, quindi coincide con la natura (è immanente, non trascendente). Tutto è animato. Si tratta di una concezione panteistica dell’universo.
  • Difesa della teoria copernicana. Bruno ridicolizza la visione geocentrica aristotelico-tolemaica: la Terra e l’uomo non sono al centro dell’universo. Fa notare che “Non più la luna è cielo a noi, che noi a la luna” (se si potesse andare sulla Luna, vedremmo la Terra nel cielo come fosse la Luna).
  • La religione (il “dogmatismo dei teologi”) e lo studio della natura (la “libertà dei filosofi”) si collocano in ambiti diversi, ma possono convivere: la religione ha un’utilità pratica e politica, serve a educare e governare “i rozzi popoli”, mentre la ricerca filosofico-naturalistica non ha bisogno di “fede”.
  • Esaltazione del lavoro umano, sia manuale che intellettuale. L’ozio e la rassegnazione sono i peggiori vizi dell’uomo. A differenza degli altri esseri, l’uomo possiede l’intelligenza e la mano che gli permettono di modificare la natura e continuare così l’opera di creazione divina (creando manufatti e opere dell’ingegno, l’uomo si avvicina all’opera creatrice di Dio). L’uomo è quindi superiore a tutti gli altri esseri non perché dotato di anima, ma semplicemente in quanto è fornito di determinate caratteristiche fisiche (mano e intelligenza).
  • Lo studio della natura è la più alta aspirazione dell’uomo. La passione per la conoscenza e la verità sono paragonati a una passione amorosa, un “eroico furore”.

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